Editoriale
Favola della volpe e il leone di Esopo

Quella mattina una volpe se ne andava tranquilla per i prati fioriti dopo la brutta stagione invernale. I profumi della natura le solleticavano le nari accarezzandole la fantasia, permettendole di sognare paesi lontani, belli e sconosciuti.
All’improvviso la sua attenzione venne richiamata da un violento ruggito. Era un verso che non aveva mai sentito e, terrorizzata,
fuggì a nascondersi dietro ad un cespuglio. Da lì poté vedere, riparata tra le foglie, il terribile animale che aveva emesso quel suono: si trattava di un leone, una bestia a lei sconosciuta. Spaventata, la povera volpe, scappò via il più velocemente possibile.
Trascorsero un paio di giorni tranquilli dopo quel brutto incontro che sembrava quasi essere stato dimenticato, quando, d’un tratto, la piccola volpe si imbatté ancora nel leone. Questa volta il Re della foresta le apparve proprio davanti ostacolandole il cammino.
Essa, impaurita, iniziò a tremare come una foglia senza tuttavia fuggire ma rimanendo ferma al suo posto fino a quando il leone non si fu allontanato. La terza volta che la volpe si imbatté in quel grosso e possente animale dal risonante ruggito, scoprì che il proprio timore nei suoi confronti andava pian piano assopendosi.
Così, durante il successivo incontro con il leone, si dimostrò molto più calma e riuscì persino a guardarlo bene dentro agli occhi salutandolo con un cordiale “buongiorno”.
Infine, quando ebbe ancora modo di vederlo, la volpe provò a parlargli e riuscì finalmente a scoprire in lui doti come il coraggio
e l’intelligenza. Da quel giorno non si stancò mai di ascoltarlo sicura che, dall’esperienza di un animale così astuto e bravo cacciatore, avrebbe tratto solo vantaggi.

Se imparassimo a conoscere ciò che ci spaventa, riusciremmo a superare le nostre paure.
Sovente, nelle favole, abbiamo familiarizzato con le due selvatiche creature, a volte temute, a volte amate: l’astuta e fulva volpe dalla folta coda e il feroce e maestoso leone dalla meravigliosa criniera, sia quando i nostri genitori le recitavano per cullarci nelle sere invernali sia quando gli insegnanti le declamavano durante le tanto attese ore dedicate alla lettura.
Gli antichi e moderni favolisti ci hanno accompagnati per generazioni, tenendoci per mano, nel nostro cammino di bambini, adolescenti, adulti, facendoci crescere e maturare con gli insegnamenti morali contenuti nei loro sorprendenti racconti fantastici, per poi passare il testimone ad autori più complessi nei cui scritti ritroviamo i due ferini protagonisti: la Divina Commedia di Dante Alighieri, Il Principe di Niccolò Machiavelli, Pinocchio di Carlo Collodi, Il Piccolo Principe di Antoine de Saint-Exupéry, Il leone e la volpe di Francesco Leonetti e Paolo Volponi.
A Paolo Volponi, poeta e romanziere urbinate e protagonista della nostra cultura nazionale, di cui il prossimo sei febbraio si aprirà il Centenario della nascita e a cui il nostro Istituto Comprensivo è intestato, la scuola dedica il presente Giornale che richiama nel titolo il cognome del “nostro” illustre concittadino, cognome che Volponi rivela di amare per la sua affinità verso l’eroica volpe, mi piace chiamarmi Volponi e penso all’eroismo della volpe che, presa in trappola, si morde la zampa pur di scappare. Io sono così, non riesco a rimanere chiuso in trappola e mi strappo la gamba pur di scappare.
Gli scritti contenuti all’interno del periodico, composti dagli alunni della primaria e secondaria, curati dagli insegnanti di lettere e corredati da illustrazioni, alcune realizzate dagli allievi medesimi, dietro indicazioni delle docenti di arte, spaziano su diversi ambiti: letterario, poetico, scientifico e di attualità.
In un mondo sempre più tempestato da nuove tecnologie, la lettura e la scrittura vengono spesso abbandonate ai margini dai ragazzi, divenendo sempre più difficili e rare da scoprire, come un favoloso tesoro, e come l’inventiva dei discenti ne risente, così il loro vocabolario appare sempre più povero e limitato a pochi e comuni lemmi, perché impegnati a svolgere altre attività, sicuramente più divertenti ma molto meno produttive e istruttive.
La linea editoriale della nostra testata intende, quindi, essere rappresentativa del percorso didattico interdisciplinare svolto in classe e a domicilio dagli allievi, attraverso approfondimenti, a mezzo lettura e scrittura, degli argomenti trattati in aula, finalizzati ad apprendere, consolidare e potenziare gli insegnamenti di cultura generale e di critica letteraria mediante le due abilità predette, con il caloroso augurio rivolto ai nostri cari giovani di non cadere nella trappola dell’ignoranza, ma di riparare nel rifugio della conoscenza imparando
ad essere volpe e leone dato che il leone non si difende dalle trappole e la volpe non si difende dai lupi, bisogna essere volpe per riconoscere le trappole, e leone per impaurire i lupi, ma rimanendo, in parte, bambini per non smettere di sognare.

(Anna Maria Bartolucci)